di Andrea Agapito Ludovici – WWF Italia –
Attualmente tra gli strumenti più efficaci per la conservazione della natura vi sono i progetti europei del programma Life mirato alla protezione dell’ambiente, intesa come habitat, specie e biodiversità, come utilizzo efficiente e sostenibile delle risorse naturali, protezione ambientale e governance ambientale a salvaguardia della salute, lotta alle emissioni inquinanti e al cambiamento climatico, miglioramento delle politiche, della governance e introduzione di sistemi più efficaci in ambito ambientale.
Questi progetti consentono, grazie a un cofinanziamento europeo tra il 55% e il 70%, investimenti significativi a favore della natura. Sono anche importanti per il coinvolgimento e la responsabilizzazione degli attori locali che partecipano all’identificazione e alla realizzazione delle azioni di conservazione.
Negli ultimi anni c’è stata un’evoluzione di questi progetti che ha portato alla promozione di “Life integrati” che permettono azioni con più ampio respiro e quindi più articolate ma integrate tra loro. Il primo di questi “nuovi” progetti in Italia è stato il Life Gestire 2020, avviato nel 2016 e tuttora in corso (si concluderà nel 2024). E’ un progetto promosso dalla Regione Lombardia e con sei partner (ERSAF, LIPU, Carabinieri Forestali, WWF, Comunità Ambiente e Fondazione Lombardia per l’Ambiente) per la gestione integrata della Rete Natura 2000 attraverso il miglioramento della governance, la realizzazione di interventi per la conservazione di habitat e specie animali e vegetali, il contrasto alla diffusione di specie aliene invasive e il monitoraggio dello stato di conservazione della natura lombarda.
Concluse le azioni preliminari e propedeutiche agli interventi concreti sono poi stati avviati e realizzati numerosi interventi sul territorio nonostante l’inevitabile ritardo a causa del Covid 19. Tra le azioni che hanno visto, fin dalla fase preliminare, un grande coinvolgimento di volontari ed enti locali vi è la tutela di alcune specie minacciate di anfibi e rettili. Nella prima fase 250 volontari coordinati e coadiuvati da 5 erpetologi e dal personale WWF hanno contribuito al monitoraggio delle popolazioni di Rana latastei, Triturus carnifex, Pelobates fuscus insubricus, Salamandra atra, Bombina variegata ed Emys orbicularis in oltre un centinaio di siti lombardi. Questo vasto screening ha permesso di individuare numerosi interventi puntuali e prioritari per la salvaguardia degli anfibi. Nella Riserva naturale Oasi WWF Le Bine (Mn,Cr) nel febbraio dello scorso anno sono stati realizzati due stagni di circa 350 metri quadri complessivi per ricreare habitat per Rana latastei e Triturus carnifex; si è inoltre provveduto a “recintare” gli stagni con un cordolo di pali di castagno per evitare la colonizzazione da parte del Gambero rosso della Louisiana che è una specie invasiva alloctona, la sua diffusione è tra i responsabili della scomparsa dei tritoni in gran parte delle aree padane dove era presente fino al 2004. Il cordolo dovrebbe fungere da deterrente per il crostaceo e dai monitoraggi effettuati nel 2020 sembra funzionare: infatti negli stagni protetti il Gambero non è stato trovato mentre negli stagni limitrofi “non protetti” il gambero è purtroppo abbondante. Anche all’interno del Parco della Collina di San Colombano, nei comuni di Miradolo Terme (PV) e di San Colombano al Lambro (MI), sono stati avviati i lavori per l’ampliamento e la riqualificazione di zone umide a favore di anfibi e interventi analoghi sono previsti anche nel parco dell’Adda Nord, nel parco lombardo della Valle del Ticino, in quest’ultimo caso per potenziare le ultime aree in cui è presente e abbondante il raro rospo della vanga (Pelobates fuscus insubricus).

Quanto sopra illustrato non sono che due delle numerose azioni previste dal Life che abbraccia anche problematiche più ampie riguardo la governance di rete Natura 2000, i corridoi ecologici, il minimo deflusso vitale per i fiumi, le specie aliene invasive, ma prevede anche azioni specifiche su varie componenti ambientali, oltre quelle sopra descritte, come la tutela e riqualificazione di ambienti boschivi, gli uccelli acquatici, le specie floristiche rare, il gambero d’acqua dolce autoctono e i grandi carnivori.