Gli anfibi.

Amphibia

Gli anfibi (Amphibia Blainville, 1816) sono una classe di animali vertebrati appartenente al phylum Chordata.

Sono stati i primi vertebrati a colonizzare l’ambiente terrestre (tetrapodi) e come tali hanno avuto in passato una notevole espansione e diversificazione. Rimangono però nella maggior parte dei casi ancora estremamente legati all’acqua;

Il nome della classe deriva dalla fusione delle due parole greche ἀμφί, con il significato di “doppio”, e βίος, con il significato di “vita”. Tale nome è dovuto sia al fatto che il ciclo vitale degli anfibi prevede che almeno una parte della vita dell’animale venga trascorsa nel mondo acquatico sia al fatto che la maggior parte delle specie presenta una fase larvale dall’aspetto piuttosto dissimile da quello della fase adulta, alla quale l’animale giunge tramite metamorfosi.

Rana agile – ordine: Anura – genere: Rana – specie: dalmatina

La sottoclasse Lissamphibia, che comprende gli anfibi viventi, viene suddivisa in tre ordini, per un totale di 8282 specie:

  • Anura – senza coda, rane, rospi e raganelle (7301 specie)
  • Caudata – altrimenti noti come Urodela: dotati di coda, tra cui salamandre, tritoni (767 specie)
  • Gymnophiona – altrimenti noti come Apoda: piccolo gruppo di anfibi sotterranei privi di arti (214 specie).
ordine: Anura – genere: Pelophylax – specie: Pelophylax synkl. esculentus
  • Gli Anuri sono l’ordine più numeroso e diversificato. Come dice il nome (Anura: senza coda) nella forma adulta sono privi di coda o presentano una coda molto ridotta; non hanno branchie esterne. Le zampe posteriori in genere sono più lunghe di quelle anteriori, adattate al salto, e presentano dita palmate e prive di unghie. La cute può essere liscia o bozzellata. La bocca è molto grande, per consentire l’ingestione delle prede.

Le forme larvali hanno una morfologia completamente diversa dagli adulti, sono prive di arti e hanno una lunga coda, e vengono dette girini.


  • I Caudati o Urodeli possiedono una lunga coda; l’aspetto generale ricorda quella delle lucertole, con quattro arti ben sviluppati. Le dita non presentano unghie. Alcune specie presentano branchie esterne dall’aspetto piumato, altre sono prive di polmoni.
Tritone crestato italiano (femmina) – ordine: Caudata- genere:Triturus specie: Triturus carnifex

La coda, come nelle lucertole, è capace di autotomia, ossia in caso di attacco da parte di un predatore può staccarsi e continua a contorcersi per distrarre l’aggressore; in seguito la coda si rigenera.

I caudati sono anche in grado di rigenerare un arto mancante, caso unico tra i vertebrati.

I caudati possiedono l’organo della linea laterale, come i pesci, un recettore che percepisce differenze di pressione nell’acqua e quindi gli ostacoli.

Le forme larvali spesso sono simili agli adulti.


  • I Gimnofioni o Apodi, detti anche cecilie, sono anfibi privi di arti (da cui il nome Apoda = senza arti), con un corpo allungato vermiforme, dalla coda assente o molto corta, e quasi completamente ciechi.
Ordine Gymnophiona – genere: Siphonops • specieSiphonops annulatus

Nessuna specie dell’ordine degli Apodi è presente in Europa.


Gli anfibi sono distribuiti a livello globale tranne che nelle regioni polari dell’Antartide e della Groenlandia, particolarmente concentrati nei paesi neotropicali. Abitano in una varietà di ecozone, dalle foreste pluviali ai deserti.

https://amphibiaweb.org/images/map/AW_globalRich_2021-03-30.pdf

Mostrano una grande varietà di caratteristiche fisiche, comportamenti e di strategie riproduttive per adattarsi a quasi tutte le ecoregioni, eppure molti dettagli della biologia degli anfibi ci sfuggono ancora.

Nuove specie continuano a essere scoperte in luoghi remoti e talvolta sorprendentemente accessibili (ad esempio, una nuova rana leopardo scoperta a New York City nel 2012). La media annuale nell’ultimo decennio è di oltre 160 nuove specie di anfibi!

https://amphibiaweb.org/images/map/AmphibianBiogeogRealms_2014.pdf

Insieme ad una crescente conoscenza e scoperta degli anfibi, affrontiamo simultaneamente un rapido declino delle specie di anfibi in tutto il mondo: è un paradosso profondamente inquietante.


In Italia vivono circa la metà delle 85 specie di anfibi presenti in Europa, ed è la nazione con la maggiore ricchezza specifica e con il maggiore tasso di endemismo del continente.

In Lombardia sono presenti 19 specie;

Nel Parco della Collina di San Colombano è accertata la presenza di ben sette specie di anfibi.

Rana di Lataste

Gli anfibi sono ectotermici, il loro corpo non ha la facoltà di produrre calore e la loro temperatura corporea varia secondo quella ambientale. Possono mantenere la loro temperatura corporea ideale con strategie di comportamento (restando in ambienti freddi o caldi) ed anche tramite la dilatazione o costrizione dei vasi sanguigni periferici e la secrezione delle ghiandole cutanee per regolare l’evaporazione della pelle.

Molte specie possono vivere a temperature molto basse, alcune, infatti, hanno proteine ​​specifiche nel sangue per aiutarle a resistere ai periodi di congelamento


Raganella -Ordine: Anura– genere: Hyla – specie:Hyla intermedia cp.

Gli anfibi hanno la pelle “nuda”, priva di squame, morbida e permeabile con molte funzioni diverse. Nella pelle sono contenute le ghiandole che producono lo strato di muco che li protegge dalla disidratazione, da infezioni batteriche e fungine. E’ anche un organo di senso e di difesa.

Gli anfibi non hanno bisogno di bere poiché assorbono i liquidi per via cutanea.

Tutti i rospi possiedono voluminose ghiandole velenose, le ghiandole parotoidi, dietro gli occhi.

Le ghiandole della pelle degli anfibi producono tossine, diverse da specie e specie, alcune a dosi letali per altri vertebrati, specialmente per gli aspiranti predatori. Per esempio in Triturus vengono prodotte delle neurotossine, in Bufo degli steroidi tossici allucinogeni.

Questo non deve destare preoccupazioni perchè il veleno degli anfibi europei può creare all’uomo unicamente una irritazione delle mucose.

E’ invece opportuno non toccarli a mani nude e asciutte per evitare di danneggiarne la pelle. Nel caso fosse necessario maneggiarli occorre sempre prenderli con le mani umide oppure con guanti monouso o proteggendo l’animale con erba o foglie.

Lo studio delle proprietà antimicrobiche delle ghiandole cutanee anfibie è un’area promettente per le applicazioni mediche e farmaceutiche.


Molti maschi di anuri possiedono corde vocali e pieghe cutanee della gola dette sacche vocali, con cui comunicano. Tenendo la bocca chiusa, questi anfibi forzano l’aria avanti e indietro sulle corde vocali, producendo i caratteristici gracidii, diversi per ogni specie.

Rospo smeraldino in canto – ordine: Anura – genere: Bufotes – specie: balearicus

Gli anfibi in genere presentano una lingua mobile, che può essere protrusa dalla bocca per catturare le prede grazie alla sua superficie appiccicosa. La lingua viene proiettata all’infuori con una sorprendente velocità e, catturata la preda, viene retratta nella bocca. Chiusa la bocca, gli occhi vengono ritirati in dentro in modo da spingere i globi oculari verso il basso e mandare la preda nel faringe, da dove passa poi nello stomaco.


L’importanza dell’udito è molto variabile tra gli anfibi. Le strutture dell’udito sono ben sviluppate negli anuri; il condotto uditivo è assente e la membrana timpanica è a livello della cute. Anche negli anfibi, come negli altri vertebrati, l’orecchio interno possiede le strutture preposte al senso dell’equilibrio.

Fonti:

Atlante degli Anfibi e dei Rettili della Lombardia – 2004- “Monografie di Pianura” n.5- Provincia di Cremona

V. Ferri – Anfibi e Rettili in Lombardia -1990- Quaderno n.5/90 commisione Conservazione WWF Lombardia

R.M. Schiavo – Gli anfibi in provincia di Cremona – 2001- Centro di documentazione ambientale- Quaderni 11 – Provincia di Cremona

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