Bufotes balearicus

Identificazione
Il maschio raggiunge gli 7 cm di lunghezza, mentre la femmina può arrivare fino a 9.
Il colore di fondo varia dal bianco sporco al grigio chiaro, su cui risalta una vermicolatura verde brillante, sono poi presenti verruche e tubercoli irregolari di forma circolare scuri o di colore rosso. Le pupille sono orizzontali, l’iride varia dal giallo-limone al verdognolo.
All’interno delle singole popolazioni è segnalata elevata variabilità, possono convivere individui scuri (quasi totalmente bruni) e individui molto chiari con macchie in risalto.
I maschi emettono un canto caratteristico, con cui attirano le femmine presso i siti di riproduzione: un lungo e dolce trillo simile a quello del grillotalpa, udibile ad alcune centinaia di metri di distanza in ambienti aperti.
Habitat e biologia
E’ una specie opportunista che colonizza ambienti aperti e non boschivi, lo si rinviene in aree periurbane, all’interno di giardini, aree dismesse, cantieri, ma anche in ambienti agricoli di brughiera e prativi. Frequente anche in aree golenali, bacini di escavazione e lungo canali artificiali.
Gli ambienti riproduttivi sono spesso effimeri. Situati in zone aperte e prevalentemente con presenza di substrato sabbioso o argilloso e scarsa vegetazione, sono soggetti a forte riscaldamento o comunque caratterizzati da forti variazioni del livello idrico legato all’andamento stagionale.
Le uova, ognuna protetta da un rivestimento mucillaginoso, sono contenute in un cordone gelatinoso trasparente come il vetro, lungo 2-5 m, passibile di essere fortemente stirato, abbandonato sul fondo dei luoghi di riproduzione e qua e là avvolto alla vegetazione sommersa.
Valutazione del rischio di estinzione nella Red List IUCN
Viene valutata a Minor Preoccupazione (LC) in quanto è ampiamente distribuita e in alcune zone del suo areale è in espansione (Piemonte), inoltre non è soggetta a particolari minacce per farla rientrare in una categoria di rischio.
Minacce
Minacciata dagli effetti dell’abbassamento della falda freatica che non consente il permanere dei corpi acquatici temporanei (per un periodo sufficiente a consentire lo sviluppo Abbandono delle pratiche agricole, uso di insetticidi ed erbicidi. Nonostante per molti siti si sia rilevato un’alta mortalità per investimenti o eccessivo calpestio delle larve e uova dovuto a mezzi motorizzati.
Misure di protezione
Elencata in appendice II della Convenzione di Berna e appendice IV della direttiva Habitat (92/43/CEE).
V. Ferri – Anfibi e Rettili in Lombardia -1990- Quaderno n.5/90 commisione Conservazione WWF Lombardia
R.M. Schiavo – Gli anfibi in provincia di Cremona – 2001- Centro di documentazione ambientale- Quaderni 11 – Provincia di Cremona
Atlante degli Anfibi e dei Rettili della Lombardia – 2004- “Monografie di Pianura” n.5- Provincia di Cremona