Area di Rilevanza Erpetologica Nazionale

Il 28 ottobre 2017 la Commissione Conservazione della Societas Herpetologica Italica, su proposta dell’erpetologo Dott. Vincenzo Ferri, ha individuato un Area di Rilevanza Erpetologica a valenza regionale ( A.R.E.R.) nel territorio del PLIS di San Colombano al Lambro e più precisamente nel comune di Miradolo Terme.
Questo riconoscimento è avvenuto in seguito all‘accertamento della presenza di alcuni anfibi di rilevante interesse comunitario: Rana latastei (Rana di lataste), Rana dalmatina (Rana dalmatina), Bufo viridis (Rospo Smeraldino) e Triturus carnifex (Tritone crestato italiano), specie particolarmente protette dalla normativa europea ed esigono delle azioni di salvaguardia e valorizzazione degli ambienti idonei.
Questo riconoscimento “certifica” il valore naturalistico nella nostra collina e ci ha spronato a progettare le azioni di tutela e valorizzazione affinché questo patrimonio, che non è esclusivamente nostro, si conservi e si accresca a beneficio delle future generazioni.

In seguito il 18 novembre 2019 un nuovo attestato della Commissione Conservazione della Societas Herpetologica Italica riconosceva alla stessa area una valenza nazionale classificata come A.R.E.N. ITA112LOM029 Stagni di Miradolo Terme.
Questi riconoscimenti sono stati certamente fondamentali perchè l’area entrasse a far parte delle Aree Prioritarie di Intervento per il rafforzamento della connessioni ecologiche in Lombardia e con decreto della giunta regionale è identificata come API37.

In questa area sono presenti diverse tipologie di piccole zone umide:

- le quattro pozze realizzate con il contributo di Regione Lombardia e dell’Unione Europea, tramite lo strumento finanziario LIFE, ad ognuna delle quali è stato dato il nome di una specie di anfibi tra quelle presenti nel territorio del Parco della Collina di San Colombano.

- la sorgiva riqualificata con il contributo di Regione Lombardia e dell’Unione Europea, tramite lo strumento finanziario LIFE con il progetto Life Gestire 2020 a tutela deli anfibi e che ha preso il nome di sorgiva dei tritoni perchè proprio qui è stato trovato il primo esepmlare di questa specie;

- una valletta che nel periodo invernale è completamente allagata a formare un acquitrino e che nel periodo estivo va in asciutta;

- uno stagno ben alimentato da un fosso con afflusso di acqua relativamente costante;

- un ampio laghetto artificiale, con ninfee in estate;

- un ampio stagno naturale, ricchissimo di ovature di rane rosse a fine inverno;
ed infine molte piccole pozze, più o meno temporanee, e naturalmente una fitta rete di fossi che raccolgono le acque di risorgiva e quelle meteoriche provenienti dai pendii della collina.

Man mano che l’esplorazione del territorio si fa più accurata ci si rende conto di quanto questa rete di piccole zone umide sia fitta e vi si aggiungono sempre nuovi nodi. Se conosci piccole zone umide che non sono comprese nell’ elenco, contattaci : le inseriremo nei programmi di valorizzazione e ricerca!