Rospo comune

Bufo bufo

Femmina di Rospo comune.
Adulto e giovani di Rospo comune.
Rospo comune. Accoppiamento e ovature.
Girino di Rospo comune (Bufo bufo)

Identificazione

E’ il più grosso degli anuri autoctoni presenti in Lombardia (e in Italia); il maschio raggiunge i 10 cm di lunghezza, mentre la femmina può arrivare fino ad oltre 20 cm. Le parti superiori degli adulti, che possono essere più o meno marcatamente verrucose, sono di colore variabile dal grigiastro, all’olivaceo, al marrone-rossastro, in genere marmorizzate con chiazze più scure del colore di fondo; le parti ventrali sono invece chiare, con o senza macchie (possono essere presenti marmorizzature grigio-nerastre o brune scure). Le ghiandole parotoidi sono ben sviluppate e divergenti nella parte posteriore. L’iride è giallo-arancio o color rame, con pupilla orizzontale.

I giovani sono simili agli adulti, ma meno verrucosi e in genere di un colore più tendente al rossastro.

Habitat e biologia

Si tratta di una specie che frequenta varie tipologie di ambienti: da quelli forestali a quelli aperti ed anche antropizzati, come orti o giardini. Si solito si trova in aree umide con vegetazione fitta ed evita ampie aree aperte. Gli ambienti riproduttivi sono anch’essi vari e comprendono vasche, stagni, canali, laghi, paludi.

Verso la fine dell’inverno i rospi comuni abbandonano i loro rifugi nei boschi e si recano in massa verso i luoghi di riproduzione. Questa migrazione notturna collettiva si manifesta in modo appa­riscente soprattutto quando i rospi, per rag­giungere il sito di riproduzione, devono attra­versare strade a forte traffico, subendo tal­volta enormi perdite.

Durante la migrazione i maschi, numericamente supe­riori alle femmine, si aggrappano ad ogni oggetto mobile di dimensioni appropriate, così che solitamente le femmine giungono all’acqua già accop­piate. Dopo un periodo di permanenza nell’acqua di 5-14 giorni, la maggior parte delle coppie inizia la deposizione.

Le piccole uova nere, emesse dalla femmina in due lunghi cordoni gelatinosi, vengono subito fecondate esternamente dal maschio. Muovendosi, la coppia fa sì che i cordoni restino impigliati, ben tesi, nei rami e nella vegetazione del fondo.

I girini del Rospo comune sono spesso visibili lungo le rive degli stagni, dove si riuniscono in gran numero formando vi­stose chiazze nere. Non si nascondono e sembrano non temere i predatori. In effetti possiedono anch’essi una secrezione tossica che li rende assai poco appetibili.

La temperatura dell’acqua nella zona dove si trovano deciderà la velocità della loro metamorfosi: più è calda l’acqua, più veloce sarà la metamorfosi. Questo perché l’alta temperatura dell’acqua è sintomo che la loro pozza si sta prosciugando.

Clicca qui sotto: puoi ascoltare il canto del Rospo comune

Valutazione del rischio di estinzione nella Red List IUCN

Nonostante la popolazione meridionale sia in una situazione meno critica, a livello nazionale il trend di popolazione della specie mostra un declino superiore al 30% negli ultimi 10 anni causato principalmente dal traffico automobilistico e dall’alterazione e perdita di habitat, in particolare dei siti di riproduzione. Per queste ragioni la specie viene valutata Vulnerabile (VU).

Minacce

La specie è principalmente minacciata dalla scomparsa dei siti riproduttivi dovuta alla modificazione dell’habitat e dal traffico veicolare che causa l’uccisione di molti esemplari, in particolar modo durante le migrazioni primaverili verso le aree di riproduzione.

In altri paesi la specie è minacciata dal Chitridio.

Misure di protezione

Elencata in appendice III della Convenzione di Berna e protetta dalla legislazione nazionale oltre che presente in numerose aree protette

V. Ferri – Anfibi e Rettili in Lombardia -1990- Quaderno n.5/90 commisione Conservazione WWF Lombardia

R.M. Schiavo – Gli anfibi in provincia di Cremona – 2001- Centro di documentazione ambientale- Quaderni 11 – Provincia di Cremona

Atlante degli Anfibi e dei Rettili della Lombardia – 2004- “Monografie di Pianura” n.5- Provincia di Cremona

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