La specie aliena più dannosa presente in Italia:
Procambarus clarkii.
- Provenienza.
- Identificazione.
- Riproduzione.
- Comportamento.
- Problemi derivati dalla sua presenza.
- Predatori.
- Video.

Originario del delta del Missisipi , il gambero rosso della Louisiana è stato importato in tempi recenti in Europa per scopi ornamentali e alimentari ed è diventato in breve tempo invasivo. Dove è presente, tende a prendere il sopravvento su altri animali, sia crostacei, sia pesci non predatori, diventando in pochissimo tempo – anche a causa dell’assenza di specifici predatori naturali – l’anello più forte della catena ecologica, tant’è che si è meritato il nomignolo di gambero killer.
Procambarus clarkii è un rustico gambero “minatore” delle acque calde, a sviluppo molto rapido, adattato a vivere anche in luoghi dove le acque possono mancare per molti mesi all’anno, per questo trova l’ambiente ideale nelle paludi anche solo stagionalmente allagate, nei terreni agricoli ad inondazione periodica come le risaie, nel greto fangoso di corsi d’acqua periodicamente in secca,
Molto attivo sia di giorno che durante la notte è un ottimo scavatore di buche.
E’ una specie dalla vita breve ma dalla eccezionale fertilità. Presenta almeno due generazioni all’anno alle nostre latitudini, quando l’allagamento dei terreni ha una durata sufficiente.

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Il suo carapace è robusto e rosso, maggiormente accentuato nelle chele e in esemplari adulti. In esemplari giovani, il carapace assume una colorazione più pallida. Le chele sono robuste e minacciose. I maschi si riconoscono per i primi due arti addominali trasformati in organi copulatori, per le chele più robuste e la colorazione rossa più accentuata rispetto alle femmine.
La femmina è in grado di produrre da 200 a 500 uova per covata . Le uova poste sotto l’addome della madre, dopo 20 giorni si schiudono, le larve rimangono attaccate all’addome per qualche giorno, poi lentamente si staccano e iniziano ad esplorare l’ambiente circostante, al primo segnale di pericolo i piccoli crostacei corrono sotto la madre per rifugiarsi.

Soltanto dopo la seconda muta i piccoli sono in grado di alimentarsi in maniera autonoma. La madre a questo punto viene allontanata, perché costituisce lei stessa una potenziale predatrice. L’alimentazione per i piccoli può essere costituita da vegetali teneri, piccoli lombrichi, larve d’insetto. Anche in questa fase di sviluppo non mancano episodi di cannibalismo a scapito dei fratelli più deboli.
Lo sviluppo dei piccoli dipende molto dalla temperatura; esso avviene in 2-3 settimane a 22°C mentre è praticamente fermo al di sotto dei 10°C. Le femmine hanno cura della prole, che proteggono e trasportano anche per lungo tempo, permettendo ai piccoli di completare lo sviluppo appena le condizioni ambientali diventano favorevoli.
Il loro successo come colonizzatori è dovuto anche a questa strategia di sviluppo ritardabile

Ha buona tolleranza a molti agenti inquinanti. In caso di anossia, può venire alla superficie per utilizzare l’ossigeno atmosferico. Durante i periodi asciutti si ritira nelle tane, scavate fino alla profondità di oltre 2 metri. Anche in presenza di normale livello idrico, i gamberi utilizzano abitualmente le tane, come rifugio contro i predatori.
La plasticità comportamentale della specie è confermata anche dalle sue abitudini trofiche; a tal proposito,infatti, a seconda degli ambienti l’animale passa da una dieta detritivora ad una basata sul consumo di materiale vegetale fresco e viceversa, con una netta variazione della proporzione tra il materiale vegetale e quello animale ingeriti, a favore del secondo. Quando poi le risorse sono limitate, il gambero rosso della Louisiana si nutre di ciò che è maggiormente disponibile nell’habitat.
Preda attivamente soprattutto girini e piccoli anfibi, ivi compresi i sempre più minacciati Tritoni, ma anche piccoli pesci e loro avannotti. Nonostante le abitudini vegetariane, si è osservato che, laddove l’ittiofauna non carnivora abbonda, essa diviene la componente alimentare principale di questa specie.
Il loro comportamento alimentare, soprattutto su molluschi, insetti, anfibi, pesci e macrofite, può indurre pesanti modificazioni nella rete trofica, giungendo perfino all’eliminazione di alcune specie; alcuni macroinvertebrati molto diffusi e comuni anche nelle nostre acque, oggi sono diventati estremamente rari (ad esempio Gasteropodi del genere Limnea e Planorbis).
Anche certe macrofite acquatiche, di notevole interesse floristico ed abbondanti in molti siti acquatici fino a pochi anni fa, sono oggi scomparse o ridotte a pochi esemplari.
La tolleranza del P. clarkii a condizioni ambientali estreme può essere messa in relazione sia ad adattamenti fisiologici sia al suo comportamento di scavo ed occupazione delle caratteristiche tane.

Le tane rappresentano, per questa specie, una risorsa fondamentale, sia per la difesa da predatori in momenti critici del ciclo vitale, quali la muta e la riproduzione, sia per le condizioni di assenza di acqua superficiale e di temperature estreme.
Problemi derivati dalla presenza di Procambarus clarkii
Oltre all’impatto negativo diretto sull’ambiente colonizzato la presenza di Procambarus provoca ulteriori problemi,
- Il gambero rosso della Louisiana sovente è portatore sano della “Peste dei gamberi“, veicolata dal fungo Aphanomyces astaci (Schikora) una patologia che può essere trasmessa ai gamberi autoctoni.
- La resistenza che questo gambero manifesta agli inquinanti, comporta un serio rischio per la contaminazione dei livelli superiori della catena trofica, incluso l’uomo; ciò a causa principalmente dell’accumulo di metalli pesanti all’interno dei tessuti dell’animale. Utilizzato anche a scopo alimentare, questo crostaceo potrebbe risultare un vettore (ad esempio di piombo) anche per l’uomo.
- Un ulteriore problema è la possibilità per questi crostacei di contaminare animali predatori (uomo compreso) con delle tossine prodotte dalle consistenti fioriture di cianobatteri formatisi a causa della crescente eutrofizzazione delle acque dolci.
- Infine, quando l’escavazione delle tane è intensa, può causare seri danni ad aree agricole e ricreative, danneggiando ad esempio piantagioni di riso, dighe, argini di canali di irrigazione, di fiumi e di laghi.
Predatori
Nella Regione di origine, la popolazione di questi gamberi è tenuta sotto controllo grazie alla predazione non solo di vari uccelli, tra cui particolarmente efficienti i Cormorani, gli Ardeidi, i Corvidi, i Falchi ed i Gufi, ma anche di Lontre,Visoni, Procioni e Rettili, inclusi Tartarughe e Alligatori, come pure da pesci predatori di grande taglia.
In Italia non si può fare assegnamento su un’altrettanto ricca fauna selvatica, per la naturale limitazione da noi il gambero ha ancora troppo pochi nemici naturali, ed è evitato anche da svariati uccelli ittiofagi, soprattutto di piccola taglia, perché molto battagliero e capace di difendersi . Qualche aiuto lo danno alcuni uccelli che hanno imparato a cibarsene (Aironi, Garzette, Tarabusi ed anche i ratti ), come dimostrano gli abbondanti residui di gamberi lungo il perimetro dei luoghi umidi infestati.
Resti di gamberi sono infatti sempre più spesso rinvenuti intorno alle garzaie in particolar modo durante il periodo riproduttivo di molti Ardeidi. Da un confronto con i dati relativi all’alimentazione di questi uccelli nelle fasi pre e post invasione di P. clarkii, si è visto che le catene alimentari dell’ecosistema si sono nettamente semplificate. In pratica, il Gambero della Louisiana è andato a sostituire nella dieta degli Aironi quell’ampio spettro di prede che in passato era costituito dagli invertebrati acquatici e dagli anfibi.
E’ bene ricordare che l’espanione della presenza il gambero rosso della Louisiana è un problema faunistico più grave di altre introduzioni animali legate all’ambiente acquatico e, anche se non viene percepito dalla maggior parte delle persone e degli Enti pubblici a causa della sua apparente invisibilità, quando le conseguenze ambientali (sia fisiche, sia biologiche) diverranno palesi, sarà ormai troppo tardi.
In questo video potete ascoltare tutto sul gambero rosso della Louisiana raccontato in maniera divertente ma impeccabile da Willy di ZooSparkle